| Faenza (Ravenna) 1886-Roma 1973;
scultore e pittore
Figlio di un capomastro muratore, inizia lo studio del disegno e della scultura sotto la guida di A. Berti . Nel 1905 si iscrive all'Accademia di belle arti di Firenze, frequentando i corsi di scultura di A. Rivalta. Qui conosce anche G. Fattori, di cui esegue nel 1907 un busto (Livorno, Pinacoteca). Nel 1912 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia e l'anno seguente vince il Pensionato artistico nazionale di scultura presso l'Accademia di belle arti di Roma. Partecipa nel 1914 e 1915 a due edizioni della Secessione romana . Dopo la guerra, con la riconferma del Pensionato (1918), la sua attività riprende intensa, orientandosi presto verso la scultura monumentale: nel 1921 esegue il monumento a Nazario Sauro a Ravenna e il gruppo L'insurrezione per il monumento a Vittorio Emanuele II a Roma. Del 1924 è il gruppo scultoreo di destra sul frontone del palazzo dei Beni stabili (già Banca naz. di credito) a piazza Colonna a Roma, raffigurante il Lavoro e il Risparmio A questa produzione, di taglio monumentale ed accademico, si affiancano sculture e ritratti di carattere più intimo, destinati all'intensa attività espositiva nell'ambito delle biennali di Venezia e Roma, delle mostre romane degli Amatori e cultori e delle rassegne di arte italiana all'estero (Buenos Aires, 1923, Barcellona, 1929). Non va dimenticata, soprattutto nell'ambito della produzione giovanile, la realizzazione di ricercati oggetti di artigianato, forse le sue cose più notevoli, ad esempio le numerose coppe in bronzo e in ceramica eseguite attorno agli anni Venti-Trenta. L'attività pittorica, considerata come esperienza privata, ha inizio attorno al 1915. Nel giugno 1923 espone alla galleria d'arte Bragaglia a Roma e nel 1926 alla prima mostra d'arte del Novecento italiano, a Milano. Nel 1927 gli viene assegnata la cattedra di scultura all'Accademia di belle arti di Bologna, che terrà per i trent'anni successivi, ricoprendo, dal 1952 al 1957, l'incarico di direttore. La prima personale viene presentata presso l'Associazione artistica di Roma nel 1930, inaugurando un lungo periodo di successi, dalla nomina a membro dell'Accademia Clementina di Bologna (1934) al premio ottenuto alla III Quadriennale romana (1939). A questo periodo risale la produzione più nota di Drei: del 1932 sono due gruppi per il sepolcro ai caduti fascisti alla certosa di Bologna e la grande statua di Ercole allo stadio dei Marmi di Roma. Sempre a Roma il D. esegue il monumento ad Alfredo Oriani al Colle Oppio (l935), alcuni bassorilievi per il ponte Duca d'Aosta (inaugurato nel 1939) e la stele Il lavoro dei campi per l’E42 (1940-42, ma posta in opera solo nel 1962, Roma, viale del Turismo). Nel 1940 è nominato accademico di S. Luca. Nel 1941 tiene a Roma alla galleria delle Terme una vasta personale Dopo la guerra l'attività prosegue intensa. Data la sua sperimentata professionalità viene nominato nel 1947 componente del Consiglio superiore delle antichità e belle arti (rimanendo in carica fino al 1951).
Bibliografia: Catalogo della mostra Ercole Drei. scultore, a cura di F. Bertoni, Bologna 1986 ; Catalogo della mostra Roma 1934 a cura di F. D’Amico, G. Appella Modena - Roma 1986 |